La Nonna li chiamava Spumini

(Meglio conosciuti in italiano come Meringhe)  

 Recuperava così gli albumi e rendeva felici tutti i nipoti. E’ una moda che non è mai tramontata ma io non l’ho praticata granchè; devi stare in ballo un paio d’ore col forno acceso, sono così dolci e irresistibili che non mi so trattenere e gli albumi li recupero in tanti altri modi. Ma il contest “old fashioned sweetness” mi ha

fatto venire una voglia matta di rifarli, di sentire il profumo che emanava dal forno socchiuso nella vecchia cucina della nonna. La rivedo piegata davanti al portellone del forno a gas a controllare le “creature”, con in mano uno strofinaccio per non scottarsi, che chiede pazienza ai giovani spettatori, che racconta la favola del “gattino bianco”, favola di sua invenzione che variava finale ad ogni volta, per colpa della memoria… Nostalgia? Beh, chi partecipa a questo contest c’è stato quasi costretto, per fortuna, dico io, ogni tanto fa bene, e cosa c’è di più evocativo del profumo dei dolci?  
Per avere circa 25 spumini:
3 albumi (circa 100/110 g) a temperatura ambiente
Circa 200/220 g di zucchero a velo
(Il peso dello zucchero deve essere il doppio del peso degli albumi, quindi pesate gli albumi e regolatevi per lo zucchero)
1 cucchiaio di succo di limone filtrato
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina (facoltativa, io non l’ho usata)
 
La nonna Deso non disponeva di tutte le comodità di cui mi sono avvalsa io nel preparare la sua ricetta: usava lo zucchero semolato e lo rompeva nel frullatore per

farlo diventare fine fine, poi usava la frusta a mano per montare gli albumi e metteva le meringhe in una teglia unta, a cucchiaiate. Usava il forno a gas col portellone leggermente aperto per far uscire l’umidità (con un cucchiaio di legno a far da “spessore”) ma il risultato era sempre perfetto (o forse ricordo io solo i successi?). 
Adesso però facciamo così:
 
Montate gli albumi con lo sbattitore elettrico partendo lentamente ed aumentando gradualmente la velocità. Quando raggiungete la velocità media iniziate ad incorporare metà dello zucchero a velo, una cucchiaiata alla volta, arrivati alla massima velocità aspettate di avere una meringa bella soda ed incorporate tutto lo zucchero restante e il succo di limone (e la vanillina).
 Trasferite in un sac-à-poche con bocchetta dentellata e fate dei ciuffetti sulla placca del forno rivestita di carta forno.
 
Infornate a 90/100°C al massimo, per circa due ore. Le meringhe devono rimanere chiare e non dorare. Trascorse le due ore, se si staccano bene dal fondo e sono belle leggere, sono pronte. Spegnete il forno, aprite lo sportello e lasciatele lì per farle asciugare bene. Quando sono fredde datevi alla pazza gioia!
 

Le mangiavamo così, nature,  al massimo con una spolverata di cacao in polvere. Potete anche intingerle nel cioccolato fuso o accompagnarle con panna montata, frutta fresca (fragole, frutti di bosco, ad es.)

 Non sono difficili, se seguirete la procedura avrete delle  meringhe chiare, lucide e friabili anche al centro. I punti importanti sono: albumi a temperatura ambiente, zucchero a velo, succo di limone (toglie l’odore di uovo e aiuta la lucidità) in forno a bassa temperatura per tanto tempo. Tutto qui
 

Con questa ricetta partecipo al contest “Old Fashioned Sweetness” del blog  “Aria in cucina” in collaborazione con Wald

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Comments (3)

  • Aria 10 anni ago Reply

    mamma mia cosa mi hai ricordato, è proprio vero…anche mia nonna li faceva così e io non sono mai riuscita a farli così buoni e belli…e la mia li chiamava schiumini!!!! grazie mille per il tuo dolce ricordo!

  • Sabrina Rabbia 10 anni ago Reply

    BELLI, PROPRIO BELLI E GRAZIE PER AVERCI DELIZIATO CON IL TUO RICORDO, ANCHE A ME QUESTO CONTEST MI HA FATTO RICORDARE LA MIA FANTASTICA NONNINA CHE NON C'E' PIU' E MI MANCA TANTO!!! CIAO SABRINA

  • Ketty Valenti 10 anni ago Reply

    ADORO LE MERINGHE MA NON MI RIESCONO MAI COME VORREI,SEGUIRò IL TUO CONSIGLIO,GRAZIE PER LA VISITA E BUONA SETTIMANA!
    z&c

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